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Professione dell'Ostetrica
L’Ostetrica è una professionista qualificata che si cura della salute della donna durante la maternità, assistendola nel periodo della gravidanza, al momento del parto e nel puerperio.
A differenza dei medici, la cui formazione è orientata soprattutto verso le patologie, la levatrice si occupa della dimensione fisiologica della gestazione ed è preparata a creare le condizioni favorevoli per uno svolgimento naturale del parto, senza intervento chirurgico e senza impiego di sostanze chimiche. Per questo deve essere in grado di distinguere i casi normali da quelli che richiedono necessariamente l’intervento di un medico, con cui lavora sempre in stretta collaborazione, e garantire un percorso assistenziale completo e armonico in risposta ai bisogni della futura/neo mamma.
 
L'Ostetrica aiuta a preparare e scrivere un adeguato Birth Plan o piano del parto qualora la struttura in cui andrete a partorire non rispetti di routine le linee guida dell'OMS. È una proposta rivolta alla struttura ospedaliera contenente esigenze e aspettative per il parto e i giorni seguenti di degenza.
 
È utile prepararlo in coppia e discuterne poi con il proprio ginecologo. Questa strategia è risultata molto utile e ha enormemente contribuito a cambiare le cose, a far sì che gli operatori fossero più disponibili e accogliessero le vostre esigenze e che quindi i travagli fossero indisturbati e procedessero in modo fisiologico. Esempio:
 
Il travaglio:
 
  • Vorrei che mio marito fosse presente durante tutto il travaglio, sia libero di aiutarmi e darmi supporto.
  • Vorrei avere la possibilità di muovermi e di camminare a mio piacimento senza essere costretta ad essere allettata e a sottopormi a monitoraggio continuo
  • Vorrei poter mangiare e bere durante il travaglio allo scopo di fare scorta di energie per lo sforzo del parto.
  • Vorrei poter fare una doccia se dovessi sentire il bisogno di rilassarmi o qualora presente, poter travagliare in vasca.
  • Non voglio subire clisteri.
  • Non desidero essere rasata.
  • Non desidero che le acque vengano rotte artificialmente se non strettamente necessario
  • Non voglio che il travaglio venga accelerato con flebo, gel o altro.
  • Vorrei che il travaglio si svolgesse in un clima sereno, con poche persone ( mio marito, l´ostetrica) nella stanza, con luci basse e senza via vai continuo di medici.
  • Vorrei che le visite interne fossero ridotte al minimo indispensabile.
 
www.epicentro.iss.it/temi/materno/StateWorldMidwifery2014.asp
 
Le donne in gravidanza sono sane a meno che non insorgano complicazioni o segni di complicazioni, e che l’assistenza ostetrica fornisce l’assistenza preventiva e di supporto per l’accesso alle cure di emergenza quando necessario, Midwifery2030 promuove modelli di cura centrati sulla donna e gestiti dall’ostetrica, che hanno dimostrato di generare i maggiori benefici di salute e risparmio economico rispetto ai modelli di cura medicalizzati. Il modello di midwifery care richiamato è quello già delineato nel World Health Report 2005 “Make every mother and child count”, e prevede un sistema di primo livello collocato vicino alle donne, de-medicalizzato ma professionale, offerto a tutte le donne e neonati preferibilmente da ostetriche o, in alternativa, da medici o infermieri se formati adeguatamente e competenti. Le strutture dovrebbero essere gestite da ostetriche (midwife-led), anche all’interno dei reparti di maternità ospedalieri. La cura di primo livello prevede poi un sistema di riferimento efficiente, multiprofessionale, dotato di ginecologi e pediatri in tutti gli ospedali.
 
 
Nel 1985 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un documento che, in 15 punti o raccomandazioni, fissa i diritti di una partoriente durante tutto il corso della gravidanza, in particolare riguardo alla necessità di ricevere un’adeguata assistenza dall’equipe medica e di pianificare con il ginecoloco o l’ostetrica tutti i momenti del travaglio e del parto. Questo documento è tutt'ora valido.
 
  1. Per il benessere psicologico della neo-madre deve essere assicurata la presenza di una persona di sua scelta – familiare o non – e poter ricevere visite nel periodo post-natale.
  2. A tutte le donne che partoriscono in una struttura deve venir garantito il rispetto dei loro valori e della loro cultura.
  3. L’induzione al travaglio deve essere riservata solo per specifiche indicazioni mediche e in nessuna regione geografica si dovrebbe avere un tasso superiore al 10%.
  4. Non c’è nessuna giustificazione in nessuna regione geografica per avere più del 10 – 15% di cesarei.
  5. Non c’è nessuna prova che dopo un precedente cesareo sia richiesto un ulteriore cesareo per la gravidanza successiva: parti vaginali, dopo un cesareo, dovrebbero venir incoraggiati.
  6. Non c’è nessuna indicazione per la rasatura del pube e per il clistere prima del parto.
  7. La rottura artificiale delle membrane, fatta di routine, non ha nessuna giustificazione scientifica e su richiesta, si raccomanda solo in uno stato avanzato del travaglio.
  8. Durante il travaglio si dovrebbero evitare la somministrazione routinaria di farmaci se non per casi specifici.
  9. Il monitoraggio elettronico fetale, fatto di routine, deve essere eseguito solo in situazioni mediche particolari selezionare e nel travaglio indotto.
  10. Si raccomanda di non mettere la donna nella posizione supina durante il travaglio e il parto: si deve incoraggiare la donna a camminare durante il travaglio e a scegliere liberamente la posizione per lei più adatta al parto.
  11. L’uso sistemico dell’episiotomia non è giustificato.
  12. Il neonato in salute deve restare con la madre ogni volta che le condizioni dei due lo permettono: nessun processo di osservazione della salute del neonato giustifica la separazione dalla madre.
  13. Si deve promuovere immediatamente l’inizio dell’allattamento persino prima che sia lasciata la sala parto.
  14. L’allattamento costituisce l’alimentazione normale e ideale del neonato e dà allo sviluppo del bambino basi biologiche ed effetti impareggiabili.
  15. In gravidanza si raccomanda un’educazione sistematica sull’allattamento al seno, poiché attraverso una educazione e un sostegno adeguato tutte le donne sono in grado di allattare il proprio bambino al seno. Si devono incoraggiare le madri a tenere il bambino vicino a loro e a offrigli il seno ogni volta che il bambino lo richiede. E si raccomanda di prolungare il più possibile l’allattamento al seno e di evitare il complemento di aggiunte.
 
 
OMS, nuove linee guida del parto e post-partum >>
 
 
 

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