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Episiotomia

 

OMS e Linee Guida affermano che il tasso di episiotomia non dovrebbe essere superiore al 10% mentre “il taglietto” viene praticato in alcune strutture nel 50-60% dei parti. Secondo le linee guida NICE revisionate nel 2014 l’episiotomia di routine non dovrebbe essere offerta.

Indicazioni: sofferenza fetale e parto strumentale (riferito per alcuni autori solo all’uso del forcipe)

 

1.13.21 “Perform an episiotomy if there is a clinical need, such as instrumental birth or suspected fetal compromise.” [2007]

 

Questa procedura, la cui entità e dolore vengono a volte minimizzati dagli operatori, sin dai

corsi di preparazione al parto e nell’informazione diffusa sulle riviste specializzate per gestanti, viene invece definita dolorosa, nonostante sia “venduta” e percepita come “necessaria” e inevitabile:

 

“Per non farti lacerare e per non farti venire il prolasso ti devono tagliare e quindi m’hanno tagliato… eh, ti tagliano senza anestesia perché dicono che quando tutto è teso non senti niente.. ma io ho sentito le forbici che tagliavano qualcosa di grosso… ho sentito “tac”, come la trinciapolli, e ho detto “ahia!”… mi han tagliato e ho sentito male, ma forse era perché ero nervosa e non ce la facevo più”.

 

Anche l’episiorrafia (sutura dell’ episiotomia) è una procedura che viene riferita come particolarmente dolorosa dalla maggior parte delle donne, quasi sempre solo per un’inadeguata analgesia. Il dolore dell’episiorrafia non viene però ritenuto degno di considerazione dalla maggior parte degli operatori, che lo attribuiscono invece ad una “naturale” intollerabilità della donna ad essere ancora “toccata lì” dopo ore di travaglio. Se per gli operatori il “dolore dei punti” non è rilevante, per le donne invece è realmente un “dolore senza senso”:

 

“Per il parto il dolore ha senso però per i punti no, ti sembra un dolore in più, perché devi

soffrire? devi patire? E invece i punti… quando è arrivata la ginecologa che mi ha messo i punti ho detto: “aiuto!”, perché mi hanno fatto un’anestesia tipo quelle con lo spray, però non so, non mi ha fatto effetto subito, o comunque non so se non ne aveva fatto abbastanza, ma i primi punti sentivo tutto, cioè sentivo l’ago che entrava, che usciva… Tutto, un male atroce, difatti ho detto: ‘ma io sento tutto!’, e lei diceva: ‘ma no, impossibile’. In effetti al corso ci avevano detto che dopo il parto non si sopporta più niente e allora, anche se ti fanno l’anestesia, ti sembra lo stesso di sentire male anche se non è vero”.

Tratto da:  http://www.epicentro.iss.it/temi/materno/pdf/Regalia_dolore.pdf

 

A testimonianza della non considerazione della realtà del dolore della sutura, gli operatori

spesso propongono il contatto col bambino come analgesico, con l’idea che la donna possa “distrarsi dal dolore”. Purtroppo anche nel dopo parto spesso il dolore perineale viene sottovalutato perché “normale”.

 

“Signora è normale ha partorito.!!!“.

 

Come se le donne dovessero poi espiare le proprie colpe.

Ho studiato, letto, approfondito e fatto diversi corsi prima di arrivare a questo, da tempo usavo oli essenziali, tinture madri e sale per la prevenzione e cura del perineo, ma mi rendevo conto che a volte era troppo difficile per le mamme recuperare tutti gli “ingredienti”. Lo spunto è sicuramente stato dato dalle ostetriche canadesi, australiane e americane che usano i bagni di sale e erbe già da molti anni nella loro pratica.

 

  • Gloria Lemay (Ostetrica Canadese)
    Board member of Intact America. Instructor at Ancient Art Midwifery Institute. Contributing editor of Midwifery Today magazine and Birth n' Babies magazine.
    Author “Tricks of the Trade” pubblicato sul Midwifery Today, primavera 2009

 

Lei stessa suggerisce di utilizzare impacchi freddi nelle prime 24 ore  e di continuare solo nel caso vi siano varicosi vulvari o un importante ed esteso ematoma.

Altrimenti il consiglio è di utilizzare impacchi o bagni caldi per favorire l’apporto di ossigeno/fluidi e promuovere la guarigione della sutura.

 

Inoltre afferma: “In più di 30 anni di lavoro ho sempre proposto alle donne impacchi freddi e caldi e non mi è mai capitato che una donna ha preferito impacchi freddi dopo aver provato quelli caldi”.

 

Sottolineando che, secondo la sua esperienza, con l’utilizzo di semicupi caldi vi è una notevole riduzione del dolore,  guarigione veloce dell’edema e guarigione più rapida delle lacerazioni.

 

  • National Istitutes of Health, Jenn 2013
    Sitz bath: I bagni caldi sono raccomandati per la guarigione e la cura della ferita. L’acqua può contenere “medicazioni”. Sono particolarmente indicati per alleviare il dolore,  bruciore e spasmi muscolari. Il bagno caldo è particolarmente raccomandato per velocizzare la guarigione dopo un episiotomia
    Update by: Linda J. Vorvick, MD, Medical Director .  Medline Plus

 

  • Oxford Radcliffe Hospital, NHS Trust
    Women’s Centre
    “Warm bath brings great relief to many women.  Adding aromatherapy oils such as chamomile or lavander, wich both have antiseptic and shoothing qualities, may also help.”
    The Women’s Centre, John Radcliffe Hospital,  version , August  2010

 

Links:

www.midwivesandmothers.com.au/faqs/perineum/#sthash.3GUGmT1r.dpuf

www.glorialemay.com                                                                                       www.gentlebirth.org/ronnie/index.html

www.midwiferytoday.com/articles/herbspostpartumcare.asp

www.epicentro.iss.it/temi/materno/pdf/Regalia_dolore.pdf                                                                              Healing advantages of lavender essential oil during episiotomy recovery: A clinical trial

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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